lunedì 2 marzo 2009

Rio de Janeiro

L'incoveniente del furto dei passaporti ci ha fatto rimandare la partenza da Lima di 8 giorni per cui all'arrivo in Brasile a San Paolo abbiamo subito preso un altro volo (con la compagnia aerea Gol, il costo rispetto al bus è di una ventina di euro in più a persona, ma ci mette 40 minuti contro 6 ore!) destinazione Rio de Janeiro, ospiti da Irene! Il Carnevale ufficialmente inizia il 21 di Febbraio ma i preparativi e i blocos (le feste in strada) iniziano quasi un mese prima, per cui quando siamo arrivati ci siamo trovati subito nel pieno del delirio.. prima serata bloco a Santa Teresa!

Il bello di essere con gente del posto è che si riescono a vivere esperienze che da turista sarebbe impossibile ripetere. La domenica i brasiliani che vogliono fuggire dal caldo asfissiante e dalle spiagge affollate vanno al Parco Nazionale del Tijuca.. praticamente una giungla a due passi della città, per rinferescarsi nelle gelide acque delle cascate. Essendo domenica non poteva mancare la feijoada in un' osteria molto tipica ed economica, nonostante sia una delle migliori, almeno a giudicaredai premi vinti da Edgar, proprietario della Tasca de Edgard che ancora serve ai tavoli bevendo un chop di cerveja dietro l'altro nonostante la sua ormai veneranda età.

Per digerire ci dirigiamo al nostro primo vero bloco di carnevale a Laranjeiras sorseggiando sacolè di capirinha al maracujà (ottima idea quella di fare delle specie di ghiaccioli di caipirinha che si succhiano dalla bustina di plastica!).. inizia il lungo delirio del carnevale con i Gigantes da lira.
Per cominciare veramente il carnevale manca ancora la cosa più importante: la "fantasia" (in brasiliano i costumi!) per cui il giorno dopo andiamo al Mercato di Saara in centro a Rio dove ci sono migliaia di negozi che vendono ogni tipo di costume e gadget di carnevale. Optiamo per comprare della stoffa bianca e rossa e degli allori finti per costruirci dei costumi da romani. Ovviamente!


Non potevamo non fare un salto al "Projeto Mourrinho" per la riqualificazione della favela dove da 11 anni un gruppo di ragazzi ha iniziato a fare una specie di modellino di tutte le favelas di Rio usando dei mattoni colorati. Qui abbiano conosciuto Alessandro, un italo-americano di New York che vive da quasi un anno a Rio per svolgere un dottorato di ricerca sulle favelas e in particolare sul Progetto Mourrinho. Ci spiega come è nato il progetto e racconta che ogni gruppo di ragazzi costruisce e si "prende cura" di un angolo di modellino. Alcuni settori però sono semi abbandonati perchè, ci dice, alcuni ragazzi non tornano più o smettono di lavorarci. I più entusiasti sono i ragazzini di 10 13 anni che usano il modellino per riprodurre scene di vita quotidiana delle favelas con simulazioni del baile funky (le feste delle favelas), le immancabili armi automatiche e i sacchi di droga. Alessandro ci spiega che il progetto è totalmente autofinanziato e nonstante il Comune avesse promesso di pagare la costruzione del centro culturale, questi fondi non sono mai arrivati tutti. L'obbiettivo di questo progetto sembra essere quello di permettere a ragazzini di occupare il tempo in modo più adatto alla loro età e toglierli dalle strade delle favelas, anche se poi i bambini si limitano a riprodurre le scene di violenza e di traffico di droga tipiche delle favelas in cui vivono tutti i giorni.

Le spiagge più famose di Rio sono ovviamente Ipanema e Copacabana che con i loro kilometri di sabbia bianchissima, le decine di chioschi che vendono cocchi da bere e caipirinhe, le bancarelle in cui si può trovare di tutto non deludono il visitatore. Dopo aver gustato un tramonto da Ipanema proprio dietro il Pao de Azucar, uno dei "morros" (colline) più famosi di Rio, andiamo al supermercato a comprare un kilo di "alimentos" da donare in beneficienza, il che ci permetterà di ottenere uno sconto del 50 % sull'acquisto di un biglietto per il concerto di Manu Chao, che scopriamo essere il giorno dopo.. dopo 8 anni che non suonava a Rio! Il concerto è uno dei più divertenti a cui siamo mai stati, 3 ore di musica ininterrotte in un clima davvero speciale.. e perdipiù siamo finalmente riusciti ad incontrarci con Chiara! Dopo Manu Chao, chiudiamo in bellezza la serata con uno show di Rio Maracatú, un gruppo di samba che dá inizio ai festeggiamenti.

Il primo giorno di carnevale ci svegliano alle 7 per andare al primo bloco vero e proprio vicino a casa, a Santa Teresa dove suona un gruppo folkloristico davvero bravo, il Ceù na terra. Al ritmo della musica migliaia di persone ballano sotto il sole cocente.. fortunamente i residenti della zona "innaffiano" letterlmente la folla in festa. Dopo un riposino di un paio di ore per riprendere energia (subito abbiamo infranto la regola d'oro del carnevale: mai tornare a casa!) la sera usciamo in un´ altra zona di Santa Teresa a sentire un altro gruppo di samba davvero incredibile A troça. Inizialmente la gente è poca, il che ci permette di osservare da vicino i musicisti.. fino a quando arriva un altro bloco dell' Orquestra Voadora che porta centinaia di persone che si uniscono alla festa!Il secondo giorno, con una fantasia diversa, andiamo al bloco più importante di tutta Rio in centro, il Cordao do Boitatatá, trasmesso in diretta dalla televisione nazionale e a cui partecipano migliaia di persone. In questo caso c'è un palco su cui si alterano vari gruppi tra cui quello di un nostro amico, Thiago, vestito da albero! L'ultimo giorno lo passiamo la mattina a Laranjeiras in un bellissimo bloco, Bagonza meu coreto, mentre pomeriggio e sera andiamo a Flamengo nei bellissimi giardini che costeggiano la baia, proprio davanti al Museo di Arte Contemporanea. Festeggiamo la "fine" del Carnevale l' "Orquestra Voadora" che alterna pezzi di samba classici a riproposizioni di temi moderni e stranieri. Anche se il Carnevale è ufficialmente concluso i festeggiamenti non lo sono affatto e il giorno dopo si cambia scenario nuovamente: stavolta il bloco è nella spiaggia Arpoador di Ipanema con un banda di pifferai al tramonto (banda de pifanos).. dove una nostra amica, Ana Paola, ci fa anche un´intervista con tanto di foto che finisce su uno dei giornali nazionali più importanti, il Jornal do Brasil!!






L´esperienza del Carnevale non sarebbe stata completa senza il Sambodromo. Situato nella zona industriale di rio, in una ex fabbrica di birra, il sambodromo e´ una specie di stadio lunghissimo dove sfilano le piu´ importanti scuole di samba per aggiudicarsi il titolo di vincitori. Oltre ai ballerini che sfilano in costumi incredibili ci sono anche dei carri enormi a tema. Ottenere dei biglietti per il sambodromo a prezzi economici e´ molto facile: basta presentarsi ai cancelli quando lo spettacolo e´ gia´ iniziato da qualche ora e visto che dura dalle 9 di sera alle 6 di mattina perdersi qualche ora non e´ poi cosi grave..


Dopo quasi due settimane vissute da cariocas (che non sono i brasiliani ma gli abitanti di Rio!) arriva il momento di fare anche le classiche visite da turista.. la prima delle quali al Jardim Botanico. Una vera e propria foresta tropicale nel cuore della città, voluta più di 200 anni fa dal principe reggente portoghese Dom Joao inizialmente per scopi commerciali, ora vantapiù di 5000 specie di piante e con un pò di fortuna è possibile ammirare anche tucani, piccoli macachi e pappagalli.
Non poteva certo mancare una visita al Cristo Redendor, situato sul picco più alto della città (Corcavado, che signigica "gobba") a circa 700 metri sul livello del mare, che con i suoi 38 m di altezza e il peso di oltre 1000 tonnellate è una delle statue più grandi del mondo. La statua è illumintata anche di notte ed è praticamente visibile da ogni angolo della città. Tutto a Rio accade sotto lo sguardo le braccia aperte del Cristo.. per arrivarci bisogna prendere un trenino che porta alla sommità (al costo non proprio economico di 36 reais) oppure arrivare a piedi fino ad un pezzo e poi scalare letteralmente l'ultimo tratto. I consiglio è di andarci un´oretta prima del tramonto, sia per godere del panorama incredibile senza eccessiva calura che per aspettare che il Cristo venga illuminato.

Prima di andare via non potevamo assolutamente perderci una visita al tempio del calcio brasiliano, il mitico stadio Maracanà, che con i suoi più di 100.000 posti (che in occasione della finale di coppa del mondo del 1950 con Pelè ospitarono più del doppio di persone!) è uno degli stadi più grandi del mondo. Mentre stavamo andando con la metro allo stadio chiediamo informazioni ad un signore con il figlio che si offrono di accompagnarci, poi di comprarci il biglietto per conto nostro e finiamo per passare la giornata con loro. Il signore è un emigrato finlandese che vive a Rio ormai da 45 anni e ci spiega che abbiamo scelto la partita migliore di tutte per andare al Maracanà: prima di tutto perchè è la finale del Taça Guanabara (la "coppa" in cui si sfidano tutte le squadre dello Stato di Rio de Janeiro) e poi perchè è una partita assolutamente non violenta (fatto stàche anche lui decide di andare allo stadio) perchè giocano il Botafogo contro il Resende (che non ha mai vinto) e quindi ci sarà una squadra che attacca e una che difende. Il finlandese aveva ragione e il risulato finale è stato di 3-0 per il Botafogo, che si aggiudica la coppa tra il pubblico in delirio. C'era forse un modo migliore per festeggiare il 444°aniversario della fondazione della città di Rio?
L'ultimo accenno lo vogliamo dedicare alla cosa forse più bella di tutta la città di Rio: la casa di Irene in rua Julio Otoni a SantaTeresa. Non solo per lo splendido terrazzo con vista sulla baia e il Pao de Azucar, per i "giardini" con alberi di mango, acerola, banana, cacao e papaya sui cui rami si posano tucani, saltano i macachi e si poggiano coloratissime farfalle.. ma sopratutto per la fantastica ospitalità che abbiamo trovato che ci ha fatto sentire come a casa. Grazie!

2 commenti:

  1. Quante cose interessanti avete scritto!!!! Bacibaci

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  2. SEMBRATE QUASI ....LICIA COLO'.... CIAO ZIA

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