martedì 1 dicembre 2009

Amritsar


La nostra camera, appositamente scelta, è a pochi passi dal Golden Temple, il tempio dorato sacro ai Sick. C'è tantissima sicurezza, scopriamo in seguito che il primo ministro canadese è in visita proprio oggi. Per entrare nel tempio bisogna essere puri, non si possono introdurre materie peccaminose come il tabacco o l'alcol (i Sick non bevono e non fumano). Inoltre, bisogna rimuovere le scarpe e passare con i piedi nudi nell'acqua, come in piscina...la testa dev'essere coperta. All'interno, il tempio è scintillante e si riflette nella piscina che lo circonda, anch'essa sacra. Molti si fanno il bagno, alcuni riempiono bottigliette, altri la bevono dal palmo della mano (e dentro c'è vita: pesci grandi e piccoli, sguazzano felici). Per entrare nel tempio bisogna fare la fila sul ponte e poi passare velocemente nella sala principale, dove 4 “preti” intonano canti sacri senza mai fermarsi (si danno il cambio, ma la melodia non viene mai interrotta) e dove è conservato il libro sacro dei Sick (come la bibbia, solo che questo è l'originale). Ogni giorno, alle 5 e alle 21, il libro viene portato rispettivamente dal parlamento Sick al tempio e viceversa. Il libro viene prima avvolto in sette teli rossi, poi bianchi, poi con una coperta, mentre un prete sventola continuamente una specie di spolverino di piume. Il libro santo viene poi riposto in una cassa dorata e trasportato fuori in processione, mentre i fedeli cercano di toccarlo. Nel parlamento Sick ci sono varie stanze e in ognuna di queste un prete legge una copia del libro sacro: i fedeli si siedono ad ascoltarlo. Nel complesso del tempio c'è anche una mensa a cui tutti possono accedere con un'offerta libera. Lo scopo è quello di eliminare le differenze tra le persone: qui tutti devono fare la fila e si mangia insieme, ricchi e poveri, tutti le stesse cose. Pare che ben 40000 persone al giorno consumino qui il loro pasto. Abbandoniamo l'atmosfera di pace del tempio per vedere la famosa cerimonia di chiusura del confine tra l'India e il Pakistan. Ogni giorno, poco prima del tramonto, i soldati di entrambi i paesi sfilano impettiti slanciando le gambe in aria per poi simulare una specie di combattimento di fronte al cancello che divide le due nazioni. Dopo di che, le bandiere vengono ammainate contemporaneamente e la folla, che fino a questo punto ha gridato “lunga vita all'India” o frasi simili con un effetto “tifo da stadio” si azzittisce. Anche i pakistani incitano i propri soldati, ma sono notevolmente inferiori numericamente e di conseguenza anche il tifo è più sottotono.

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