martedì 29 settembre 2009

Bangkok

L'aeroporto di Bangkok ha un'aria familiare. Appena passati i controlli passaporto e la dogana decidiamo di evitare il taxi e prendiamo invece lo shuttle bus x il terminal degli autobus pubblici. Giunti al capolinea, dopo quasi due ore passate ad osservare il traffico dal finestrino, molte cose ci sembrano cambiate da tre anni fa. Auto più moderne, meno tuk tuk, meno inquinamento. La nostra prima meta è Khao San Rd., il ghetto dei turisti zaino in spalla, ma essendo sabato sera ci tuffiamo contenti nel mix di bancarelle, pad thai, fish massage, cavallette fritte, bar, musica dal vivo, offerte per show molto improbabili e chi più ne ha più ne metta. Il giorno dopo ci isoliamo dal rumore caotico di Bangkok nel tempio Wat Pho, che ospita una statua di Buddha sdraiato lunga ben 46 metri. Per pochi bath come offerta, riceviamo delle monete antiche che vanno buttate una per volta in dei contenitori metallici in fila. È di buon auspicio finire tutte le monetine, senza avanzarne nessuna! Sotto i portici dei templi circostanti si affacciano decine e decine di statue di Buddha, tutte allineate dietro uno strato di vetro che separa il loro sorriso beato dal mondo esterno.

Nel tempio di Wat Traimit invece si trova un'enorme statua di Buddha in oro massiccio, ben 5,5 tonnellate di santità. Scoperta solo negli anni '60, la statua era ricoperta da uno strato di stucco bianco.

Nei dintorni del tempio si incrociano le vie della caotica Chinatown, bancarelle a perdita d'occhio che vendono orologi, immagini di Buddha, frutta e verdure strane...tutti sembrano sgranare il rosario ed essere credenti...forse era così la Cina prima della rivoluzione comunista.

Alla ricerca del tempio Wat Mangkon, ci perdiamo nei vicoli della piccola Cina di Bangkok e finiamo in un altro tempio, Wat Chakkawat Rachawat, che non esiste sulla guida. A “guardia” del complesso ci sono due coccodrilli che a prima vista sembrano finti...ma si muovono! Decine di bambini giocano a rincorrersi e noi seguiamo un canto lontano...i monaci stanno pregando in un tempio a pochi passi da noi...ci togliamo le scarpe, entriamo e ascoltiamo in silenzio la bellissima melodia.

Dopo aver contrattato il prezzo per andare al mercato fluttuante pochi km fuori da Bangkok, un bus ci passa a prendere e ci porta a destinazione. Questo mercato a detta di molti è fatto ad uso dei turisti, è quindi un po' “finto”, ma lo spettacolo è davvero pittoresco e mostra il modo in cui si vendevano i prodotti nel passato. Anche se eravamo stati chiari (“solo il mercato fluttuante”), il bus si prende la libertà di fare un paio di fermate sulla via di casa...prima un parco in cui si possono cavalcare gli elefanti, poi il cobra show...dopo 2 ore d'attesa, finalmente ci riportano all'hotel.

Torniamo per la seconda volta al Wat Phra Kaew e al Grand Palace, visto che tre anni fa avevamo la batteria della macchina fotografica scarica. Anche stavolta non abbiamo molta fortuna, visto che piove a dirotto, ma riusciamo comunque ad entrare nel tempio che racchiude il famoso Buddha di smeraldo. In realtà il materiale di cui è fatto è giada, ma anche questa statua era ricoperta di stucco e chi la scoprì pensò che fosse di smeraldo, visto il colore verde. Sottratta dal Laos, venne ospitata per un periodo a Luang Prabang, prima di essere riportata in Thailandia dall'esercito. Sarà stato contento il Buddha. Adesso la statua è riverita da moltissimi fedeli ogni giorno e cambia tre abiti all'anno a seconda del periodo: inverno, estate, stagione delle piogge. Al re viene riservata una parte del tempio, che può essere chiusa nel caso in cui egli lo visiti per pregare. Il Grand Palace era un tempo la residenza del re, ora però questa è stata spostata più a nord, sempre in città. Ancora una volta, tornando in hotel in taxi, notiamo le migliaia di gigantografie dei membri della famiglia reale che ci osservano da ogni prospettiva.

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